È iniziativa la requisitoria per il processo sulla trattativa Stato-mafia. Prima di lasciare la parola all’accusa la corte d’Assise di Palermo ha rigettato la richiesta di acquisizione della nuova consulenza audio eseguita con spettrogramma depositata dal legale di Marcello Dell’Utri che avrebbe dovuto confutare le trascrizioni della procura della conversazioni tra il boss Giuseppe Graviano e Michele Adinolfi: “Berlusca mi ha chiesto questa cortesia. Stragi ’93? Non era la mafia”.
La consulenza smentisce che il boss abbia pronunciato la parola Berlusconi, la parola potrebbe essere bravissimo. La corte ha però ammesso i file audio delle intercettazioni in carcere di Graviano “ripulite” dai rumori di sottofondo. (Ascolta qui l’audio). La corte ha anche acquisito il certificato di morte del boss Totò Riina, scomparso il 17 novembre, tra gli imputati del processo. Chiuse le questioni preliminari, la corte ha dato la parola al pm Roberto Tartaglia per l’inizio della requisitoria.
Il legale di Marcello Dell’Utri, l’avvocato Giuseppe Di Peri, aveva sostenuto che “Lo studio dimostra in modo inconfutabile che le trascrizioni delle conversazioni fatte dalla Procura non sono fedeli”, si legge nella relazione del tecnico, Alberto Giorgio, nominato dalla difesa dell’ex senatore. Di Peri ha anche depositato una pendrive con l’audio “ripulito” dai rumori che confermerebbe l’esito della consulenza effettuata tramite lo spettrogramma.