il mio canale you tube

il mio canale you tube
musica e video amatoriali fatti da me

Elenco blog personale

22/11/17

Nel capitalismo perfino il cibo è merce. Perché gli organismi dei diritti umani non si ribellano? 0 risposte 0 Retweet 0 Mi piace Risposta Retweet Mi piace


Nel 1974 la Conferenza Mondiale per l’Alimentazione delle Nazioni Unite fissò un obiettivo «…entro un decennio nessun bambino andrà a letto affamato… nessun essere umano sarà colpito da fame e malnutrizione». Oggi, nel XXI secolo, circa 1.795 milioni di persone soffrono la fame nel mondo. Oltre 50 milioni si trovano in America Latina e nei Caraibi, regione che produce ed esporta cibo nel mondo, ma dove c’è anche maggiore disuguaglianza  e iniqua distribuzione della ricchezza. La FAO, in occasione della  XXXIV Conferenza realizzata in Messico, stabilì di porre fine alla fame in 10 anni.
Buoni propositi, ma pochi risultati. Perché? Si è deciso di insistere su soluzioni sbagliate, ma che beneficiano ampiamente i grandi interessi che muovono in questo campo sulla base di due miti: la scarsità, l’incremento della produzione e l’efficienza.
In realtà non vi è alcuna mancanza di cibo, il settore contadino è in grado di produrre cibo per tutti. ma grandissimi interessi economici si traducono in una distribuzione senza equità. Negli anni ’60, come soluzione viene promossa la cosiddetta ‘rivoluzione verde’ in agricoltura che con il tempo ha finito per determinare un settore sempre più ingiusto, la perdita di biodiversità e di suoli fertili, una crescente dipendenza alimentare oggetto di commercio nel settore agricolo, promossa da centinaia di aziende che hanno ottenuto il controllo monopolistico del sistema alimentare globale.

Nessun commento: